Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature, molte persone si trovano a combattere contro la ritenzione idrica, un problema che può farci sentire gonfi e appesantiti.
💧 La risposta comune a questo problema, spesso amplificata dai social media, include consigli come ridurre l’assunzione di sale e aumentare quella di acqua.
Ma è davvero così semplice? 🤔
Per comprendere meglio la situazione, dobbiamo esplorare il ruolo dell’aldosterone, un ormone steroideo prodotto dalle ghiandole surrenali che regola i livelli di sodio e potassio nel nostro corpo, oltre al volume dei liquidi extracellulari.
L’aldosterone agisce favorendo il riassorbimento di sodio nei reni (e di conseguenza l’acqua) e aumentando l’escrezione di potassio, riducendo la diuresi. La sua secrezione è stimolata da condizioni quali iponatriemia (bassi livelli di sodio nel sangue) o iperpotassiemia (elevati livelli di potassio nel sangue).
Durante il caldo estivo, la sudorazione ci fa perdere acqua e sali minerali, inclusi significativi quantitativi di sodio.
Se successivamente beviamo solo acqua per reidratarci, finiamo per diluire ulteriormente il sodio nel nostro organismo, portando a un aumento dell’aldosterone e, di conseguenza, a una maggiore ritenzione idrica. Questo processo può farci apparire più gonfi e influenzare il nostro peso.
Dopo aver consumato un pasto più salato, come una pizza o un pranzo al ristorante, si può notare una riduzione del peso e un aspetto fisico più asciutto e definito.
Questo perché l’introduzione di più sodio nell’organismo permette all’aldosterone di diminuire, facilitando così l’eliminazione dei liquidi precedentemente trattenuti.
Quindi, la chiave non è eliminare completamente il sale dalla nostra dieta, specialmente per coloro che praticano molto sport o tendono a sudare abbondantemente.
Al contrario, potrebbe essere utile aumentare leggermente l’assunzione di sale in questi periodi di calore intenso, per mantenere l’equilibrio dei liquidi nel corpo.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questi consigli non si applicano a chi soffre di condizioni mediche specifiche, come problemi renali, cardiaci o di pressione alta. In questi casi, è essenziale seguire le raccomandazioni del proprio medico o specialista.